Il tempio di Jeffrey Epstein: la pedofilia come culto?

Ripubblico la traduzione di questo pezzo del Daily Mail (11 luglio 2019) dedicato al famigerato “tempio” (ufficialmente un auditorium, visibile anche da Google Maps) che spicca nella sinistra isola posseduta dal finanziere pedofilo.

Le accuse di traffico sessuale contro Jeffrey Epstein hanno rilanciato alcune ipotesi, già formulate in tempi non sospetti, sull’isola privata del finanziere miliardario, in particolare sul tempio religioso che vi ha fatto costruire: i complottisti hanno speculato molto sullo strano edificio costruito tra il 2009 e il 2013 sull’isola di Little St James, al largo del territorio americano di St Thomas. Gli “investigatori” improvvisati sono particolarmente insospettiti dalla serratura in stile medievale presente sulla parte anteriore del tempio, che sembra essere stata progettata per rinchiudervi dentro le persone.

Tutto ciò che è noto riguardo all’edificio proviene da fotografie aeree, poiché l’intera isola è tenuta sotto stretta sorveglianza. Il tempio appare dipinto con strisce blu e bianche e sormontato da una grande cupola d’oro. Sul tetto ai due lati della porta di legno ad arco ci sono due statue d’oro, una che sembra rappresentare Poseidone, divinità greca del mare, e un’altra una coppia di uccelli. Ogni facciata dell’edificio ha una grande finestra affacciate su delle palme che circondano il perimetro e una terrazza geometrica in pietra. Si ritiene che la cupola d’oro sia stata sollevata da un uragano prima del 2017.

Il costruttore James Both di Chicago ha condiviso alcune riflessioni professionali sull’edificio con la rivista “Insider”, richiamando prima di tutto l’attenzione sulla porta:

“È simile a quella di un castello, con una specie di barra di rinforzo. Ciò che la rende particolare è che se si fosse voluto tenere lontano le persone, la barra avrebbe dovuto essere collocata all’interno dell’edificio, [ma la barra di blocco] sembra essere collocata all’esterno… come se fosse pensata per bloccare le persone all’interno“.

Both ha anche evidenziato la presenza di una piccola struttura più in basso dell’edificio che alcuni “teorici della cospirazione” ritengono potrebbero servire da seconda entrata, suggerendo la presenza di cunicoli sotterranei. I complottisti ipotizzano che la violenza sui minori di cui Epstein è accusato potrebbe essersi verificata in quello spazio “appartato”.

“È di certo possibile installare un’abitazione e un ascensore sotto la struttura“, ha affermato Both […], “[ma] una semplice scala sarebbe una soluzione migliore se qualcuno volesse nascondere le proprie attività”. Tuttavia, secondo il costruttore la struttura più piccola potrebbe essere un deposito di acqua, un impianto di trattamento o un capannone.

Se l’edificio ricorda una sorta di tempio religioso, esso non sembra però “consacrato” a una specifica setta. Epstein è ebreo, ma le sinagoghe non sono adornate con statue perché l’Antico Testamento proibisce l’idolatria. La cupola ricorda un tempio islamico, ma anche una divinità greca sarebbe in tal caso comunque fuori posto. Non ci sono croci visibili, il che significa che è improbabile si tratti di una chiesa.

La gente di St Thomas è incuriosita dall’isola di Epstein sin dai tempi in cui l’ha acquistata (più di una ventina d’anni fa): alcuni ipotizzano che l’edificio venisse utilizzato come una sala da musica, in quanto gli operai che hanno costruito la struttura hanno notato le pareti insonorizzate e un pianoforte a coda. È vero che Epstein è un pianista di formazione classica, ma è strano che abbia posizionato la sala così lontano dalle altre strutture dell’isola.

Chiedete di Epstein a St Thomas e tutti diventeranno silenziosi, alcuni scapperanno via; quelli che avranno qualcosa da raccontare lo faranno a bassissima voce. Il miliardario di 66 anni ha iniziato a trasformare l’isola di 78 acri poco dopo averla acquistata, liberandola dalla vegetazione, circondando la proprietà di palme e piantando due enormi bandiere statunitensi alle estremità. Quando le guide portavano i subacquei in luoghi vicini all’isola, le guardie di sicurezza camminavano fino al bordo dell’acqua. Era un modo per scoraggiare dall’avvicinarsi i residenti di St Thomas, questa lussureggiante isola tropicale ad est di Porto Rico con strade tortuose e montagne punteggiate da casette in stile coloniale danese.

Poi, quando Epstein si è dichiarato colpevole nel 2008 per prostituzione minorile, il suo bisogno di privacy ha cominciato ad apparire più sinistro. “La chiamavano tutti l’isola dei pedofili“, ha dichiarato Kevin Goodrich, un imprenditore di St. Thomas. “È il nostro angolo oscuro”.

Molte persone che hanno lavorato per Epstein hanno dichiarato alla Associated Press di aver firmato rigidissimi accordi di riservatezza e si sono rifiutati di parlare. Un ex dipendente, che non ha voluto farsi identificare, ha detto che Epstein una volta possedeva cinque barche, tra cui un grande traghetto con il quale ogni giorno trasportava fino a 200 operai da St. Thomas nella sua isola per lavori di costruzione. L’uomo ha detto di aver visto molte giovani donne quando si trovava nella proprietà di Epstein, ma credeva avessero più di 18 anni.

[…] La gente del posto ricorda di aver visto l’elicottero nero di Epstein volare avanti e indietro dal piccolo aeroporto internazionale di St Thomas al suo eliporto a Little St James Island, un ritiro di circa 78 acri a poco più di un chilometro a sud di St Thomas. In seguito Epstein acquistò la vicina isola di Great St James, che un tempo era frequentata da gente del posto e turisti per la sua attrazione principale, Christmas Cove, un posto dove si poteva ordinare la pizza e farsela consegnare via barca.

“Non è stato accolto bene”, ricorda Spencer Consolvo, nativo di St. Thomas che gestisce un negozietto turistico. “La gente pensa che sia troppo ricco per essere tenuto sotto controllo”.

Le autorità federali ritengono che la più piccola delle due isole sia la residenza principale di Epstein negli Stati Uniti, un luogo in cui almeno una presunta vittima ha dichiarato sotto giuramento di aver partecipato a un’orgia, oltre ad aver fatto sesso con Epstein e altre persone. Costei ha dichiarato anche di aver incontrato l’ex presidente Bill Clinton sull’isola, ma di non averlo mai visto in atteggiamenti intimi con nessuno. Un portavoce di Clinton ha smentito la presenza dell’ex presidente da quelle parti.

[…] L’arresto di Epstein ha anche spinto il rappresentante delle Isole Vergini americane al Congresso, Stacey Plaskett, ad annunciare che devolverà in beneficenza i finanziamenti di Epstein alle sue campagne elettorali.

Ora che Epstein è stato arrestato una seconda volta, la gente del posto crede che i turisti saranno maggiormente attratti dalle sue isole. Una donna che non vuol essere identificata per timore di perdere il posto, afferma che all’inizio era esaltata dal fatto che Epstein fosse stato arrestato, ma ora la curiosità morbosa dei turisti la disturba, e cerca di non condividere troppi dettagli con loro quando ci sono dei bambini in giro. Questa “fascinazione” infastidisce anche Vernon Morgan, un tassista nativo di St. Thomas: “Ha portato una qualche notorietà alle Isole Vergini, ma avremmo preferito diventare famosi in un altro modo“.

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