Un padre russo

I russi? Credono ancora nei papà
(Gog&Magog, 18 giugno 2019)

Un sondaggio del Centro russo di Ricerca sull’Opinione Pubblica (VTsIOM) evidenzia come la maggior parte degli intervistati (giovani inclusi) ritenga la figura del padre cruciale per la famiglia e lo sviluppo delle capacità dei figli.

È stato pubblicato oggi un sondaggio del Centro russo per lo studio dell’opinione pubblica (VTsIOMsulla figura del padre nella società russa.

Il 71% sul totale degli intervistati e intervistate crede nella capacità dei padri di prendersi cura dei bambini e di mantenere la famiglia in modo migliore rispetto alle donne. Questa percentuale sale al 90% tra i giovani dai 18 ai 24 anni. Allo stesso tempo, il 58% dei partecipanti alla ricerca non considera normale una situazione nella quale, dopo la nascita del bambino, il padre si prende cura del neonato e la madre va al lavoro(tale percentuale è più alta, 62%, fra gli uomini).

Le famiglie con una distribuzione “non tradizionale” dei ruoli dei genitori sono molto raresolo il 10% degli intervistati ne ha conoscenza. La maggior parte dei russi non ne conosce affatto (65%).

Sulla questione di chi dovrebbe prendere il congedo parentale, il 63 per cento delle donne vede con sfavore un uomo che vada in congedo di paternità. Tra gli uomini, il 55% è d’accordo con loro, mentre il 42%, al contrario accetterebbe di prendersi cura del neonato al posto della moglie.

Circa la metà degli intervistati (48%) è d’accordo sul fatto che il principale percettore dei mezzi di sussistenza in famiglia debba essere l’uomo. Il 47 percento, al contrario, non considera questo aspetto più importante rispetto al ruolo del padre come educatore dei propri figli. Inoltre, circa la metà degli intervistati (47%) ritiene che la relazione tra padri e figli sia diventata più confidenziale di quanto non fosse 50 anni fa.

Gli intervistati pensano che il padre abbia un ruolo cruciale nello sviluppo le seguenti qualità in un bambino:

– rispetto per una donna (33%);

– senso di responsabilità e capacità di mantenere la parola data (27%);

– coraggio e audacia (24%);

– laboriosità (20%).

In caso di conflitti tra coniugi, la maggioranza dei partecipanti al sondaggio considera inammissibile una limitazione della comunicazione tra il bambino e il padre (90%).

Inoltre, il 62% degli intervistati ritiene che i media non contribuiscano allo sviluppo di un atteggiamento responsabile dei giovani verso la paternità.

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